Nel corso della sua attività, lo sviluppatore può essere chiamato ad assumersi la responsabilità, in particolare in caso di difetti o malfunzionamenti nei risultati del prodotto, difetti di sicurezza, difetti nascosti, ecc. in prodotti, come il software, concepiti per terzi.
Spetterà alla vittima dimostrare la colpa, il danno e il nesso di causalità, secondo le regole del diritto comune.
Nella maggior parte delle situazioni, in caso di difetto, come ad esempio un prodotto non conforme alle specifiche contrattuali, spesso non è la responsabilità della vittima ad essere impegnata, ma quella del produttore, dell’importatore o del venditore.
Tuttavia, nelle catene di contratti, il sub-acquirente può avere tutti i diritti e le azioni legate all’oggetto. Nel caso di un oggetto collegato, ad esempio, è possibile ritenere responsabile anche lo sviluppatore, soprattutto perché può essere responsabile in solido con il produttore.
La responsabilità dello sviluppatore è principalmente contrattuale, prevista da contratti che includono impegni standard come l’obbligo di ottenere risultati, ma può anche essere più specifica a seconda dello scopo del software (licenze di software libero, licenze proprietarie, ecc.). È quindi necessario anticipare i rischi e le soluzioni adeguate a ciascun tipo di servizio. Ad esempio, con il software open source, il fornitore di servizi ha l’obbligo specifico di fornire consigli e avvertimenti che, se non rispettati, possono comportare una responsabilità.
È quindi possibile per lo sviluppatore stipulare che la sua responsabilità sia limitata nel contratto, in particolare nei contratti tra professionisti, tranne in caso di negligenza grave o frode, violazione di un obbligo essenziale, ecc.
Inoltre, nulla impedisce al committente di essere ritenuto responsabile sulla base della responsabilità del prodotto o della responsabilità per prodotti difettosi, anche se questi esempi sono piuttosto rari nella pratica:
- Responsabilità per prodotti difettosi: lo sviluppatore può facilmente sfuggire a questa responsabilità se può dimostrare di essere stato sufficientemente vigile nel suo dovere di avvisare dei potenziali problemi del suo prodotto. Inoltre, spetterà alla vittima dimostrare che il difetto del servizio ha causato il danno. In questo caso specifico, il periodo di prescrizione è di tre anni.
- Responsabilità per le cose: è possibile essere responsabili per i danni causati dalle cose di cui si ha cura. La difficoltà sta nel sapere chi, nella catena di contratti, è considerato il custode (proprietario, produttore, sviluppatore, ecc.).

