
In questo caso, una proprietaria ha fatto subaffittare la sua casa dal suo inquilino senza il suo permesso sulla piattaforma AIRBNB per 534 giorni durante il 2016 e il 2017, permettendole di incassare 51.936,61 euro.
Si tratta di una decisione storica, in quanto porrà definitivamente fine a un comportamento illegale sulla piattaforma AIRBNB che avrebbe potuto danneggiare i proprietari, gli utenti della piattaforma, i gestori di proprietà e gli albergatori, tutti soggetti che difendo da molti anni.
D’ora in poi, le attività illegali non saranno più redditizie per la piattaforma e, se non le controllerà, dovrà assumersi le conseguenze pregiudizievoli, che ammontano a somme colossali. Questa decisione era attesa, doveva accadere.
Questa decisione è il frutto di un’avventura legale durata diversi anni, volta a rendere la piattaforma AIRBNB più responsabile, consentendo ai proprietari di recuperare gli affitti illegali e permettendo a qualsiasi vittima di citare in giudizio la piattaforma in caso di danni commessi attraverso il suo intermediario.
AIRBNB non potrà più avvalersi dello status di host di contenuti, che non le era applicabile e che le ha permesso di arricchirsi attraverso attività illegali.
La base legale esisteva per rendere responsabili i giganti del web e i tribunali, garanti del nostro Stato di diritto, hanno fatto in modo che venisse rispettata.
Il team di Goldwin che ha lavorato su questo caso era composto da Jonathan Bellaiche
Ecco cosa ha detto la stampa al riguardo: