

Oggetto della decisione
Rappresentanza del datore di lavoro in una controversia con un suo dipendente, licenziato per giusta causa e grave.
Con sentenza emessa il 24 gennaio 2017, il Tribunale del lavoro ha stabilito che il licenziamento del dipendente non era basato su una causa reale e grave. Ha quindi ordinato al datore di lavoro di versare al dipendente in questione le somme di:
- 35.000 euro di danni per licenziamento ingiusto;
- 10.000 euro di danni per licenziamento discriminatorio;
- 5.000 euro di danni per danno morale;
- 500 euro ai sensi dell’articolo 700 del codice di procedura civile.
La società ha presentato ricorso contro la decisione.
La Corte d’appello ha annullato la sentenza emessa dal Tribunale del lavoro, stabilendo nuovamente:
- Dichiara che il licenziamento del dipendente è stato basato su una causa reale e grave;
- Respinte le domande del dipendente di risarcimento danni per licenziamento ingiusto, di risarcimento danni per licenziamento discriminatorio, di risarcimento danni per pregiudizio morale e in applicazione dell’articolo 700 del codice di procedura civile;
- Confermata la sentenza per il resto.
E aggiungendo:
- Respinta la richiesta di risarcimento danni del dipendente a seguito del contenuto delle conclusioni di appello della società;
- Respinta la domanda del dipendente ai sensi dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile per il grado di appello;
- Respinta la domanda della società ai sensi dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile;
- Condannato il dipendente a pagare tutte le spese del giudizio di primo grado e di appello.
Questa decisione è definitiva.